domenica 1 gennaio 2017

STEP 21

I PROTAGONISTI


Come già in parte intrapreso nei post precedenti, questo vuole essere un tributo a chi principalmente ha fatto la storia del colore Blu Notte.
In primis gli Egizi, che hanno scoperto questo colore grazie ai dipinti che rappresentavano i loro culti e la loro storia, lo amavano perchè lo consideravano un colore divino e avevano imparato a ricavarlo artificialmente mescolando sabbia, rame e carbonato di soda cristallizzato: è il famoso "blu egizio" che conferiva alle pitture e agli oggetti uno splendido aspetto smaltato.
I greci, invece, non lo utilizzavano affatto, preferivano il nero, il rosso e l'ocra, molto utilizzato per le rappresentazioni su ceramica degli dei. Anche nella cultura degli antichi romani il blu era poco usato, poichè rappresentava il colore dei barbari celti e germani, perciò anche sulle cartine il mare era rappresentato con il colore verde.


Nel mondo dell'antichità classica, così come nell'Europa medievale e rinascimentale, le materie prime utilizzate per riprodurre il blu in pittura o per tingere di questo colore le stoffe erano di origine naturale. Gli artisti facevano ricorso a due minerali finemente polverizzati: il lapislazzulo e l'azzurrite. Per i tessuti si usava invece il distillato di arbusti.



Lo storico francese Pastoureau ha datato al 1100 il punto di svolta riguardo al colore blu. Grazie allo sviluppo del commercio e dei mezzi di produzione materiale nacque una nuova sensibilità religiosa e culturale e il colore blu si impose sulla scena europea per rimanerci fino ai giorni nostri. Il primo segnale che qualcosa stava cambiando lo diede, in pittura, il mantello della Vergine: precedentemente era stato quasi sempre dipinto di bruno, violetto o bianco, poi diventò ovunque blu, trasformandosi in un simbolo di purezza e misericordia.


Il blu fece il suo ingresso a Corte quando, tra la meraviglia generale, cominciarono a vestirsi di blu sia Luigi IX, definito come il “Santo di Francia”, sia Enrico III d’Inghilterra.Grande sponsor del blu fu anche la riforma protestante. I luterani rifiutarono la sgargiante pompa di San Pietro, salvando solo due colori, il nero e il blu, che divennero entrambi – nella vita quotidiana come nelle tele dei grandi pittori nordici – gli unici colori degni di un buon cristiano, l’emblema stesso della serietà, della profondità e della moralitàin terra.


L'apoteosi del blu si celebrò nel 1700, quando l'invenzione di un pigmento artificiale, il blu di Prussia, arricchì la tavolozza dei pittori e quando gli scienziati, grazie alle scoperte di Newton sullo spettro solare, attribuirono al blu lo status di colore fondamentale.
Grazie ad una serie di innovazioni tecniche, la capacità di produrre industrialmente il blu artificiale (con il quale oggi si tingono i jeans) fu messa a punto in Germania alla fine dell'800.



Il fisico irlandese John Tyndall scoprì, poi, che il cielo è blu poichè la luce solare, bianca,  a contatto con l'atmosfera terrestre, si suddivide e i raggi blu, che hanno una lunghezza d'onda più breve degli altri, si diffondono in tutte le direzioni. 
Grazie al blu, nel 1961, Jurij Gagarin, il primo astronauta russo che viaggiò nello spazio, si orientò nel buio dell'ambiente extratmosferico. Infatti appena vide il nostro pianeta, il primo commento che comunicò alla base di controllo fu: "la terra è blu, che meraviglia, è incredibile".






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